Tragicronaca di un weekend con le Winx a Jesolo
Quando tuo marito, un normale venerdì di settembre ti dice: «Winx! Lo sai, che domani e dopodomani siamo a Jesolo per la #winxreunion», tu hai 3 possibilità: 1) simulare un infarto, 2) simulare entusiasmo, 3) simulare prontezza di riflessi e fare le valigie. Io ho scelto la terza opzione. Ma intanto l’arcano mi era ignoto. Le Winx si sono separate come le Spice girls e ora tornano insieme? Ma a Jesolo non c’erano già Miss Muretto e Miss Italia? Dove avrò messo le ali giocattolo, dopo che mia figlia, le Winx, le aveva archiviate al compimento del quinto anno d’età, passando dai cartoni delle fatine Rainbow made in Italy al 100% alle telenovas sudamericane tipo Violetta? Come fu e come non fu, siamo partiti sabato scorso. Io avevo già una Trix per capello. Ecco com’è andata, nel dettaglio…
Giorno 1
Insomma, si parte per la reunion mondiale delle fan delle Winx a Jesolo (Venezia). E io, ovviamente, ripenso al mio ex fidanzato di Spinea, un ingegnere. E capisco perché due giorni al mare in quei lidi magari anche no. Ma tant’è: io non vado a una conferenza stampa dal 1984. Cielomiomarito, invece, giornalista anch’egli, viene puntualmente invitato ai viaggi stampa. Vuoi dire di no a un super albergo Falkensteiner a 12 stelle con SPA? No, non puoi fare la snob. E vai anche tu: per la felicità di tua figlia, ti dici. Il pullman ci aspetta alle 8 del mattino (cioè all’alba) di sabato in piazzale Cadorna, a Milano. Naturalmente piove che Dio la manda, ho le ricrescite perché salto il consueto appuntamento con l’estetista e il parrucchiere del weekend, e trovare una Car2go che ci porti in centro non è così scontato. Ma alla fine arriviamo puntuali. I primi del “gruppo vacanze” Jesolo #winxreunion.
Mi aspettavo di vedere a bordo Bloom, Stella, Aisha, Flora, Musa e Tecna, ovvero le 6 fate del Winx Club. Invece ci accoglie Elena, non-sono-una-santa-sono-una-pr. Dunque, le ufficie stampa si dividono in 2 tipologie: le antipatiche con i tacchi alti e le simpatiche in espadrillas. Elena appartiene alla seconda categoria. Oltretutto ha l’ombrello rotto ed è celiaca. Massima stima. Le voglio già bene, perché evita di ammorbarmi con i dettagli del programma della due-giorni di fuoco. Furbissima, accenna solo al grande evento della magica convergenza, certa di attirare la mia curiosità. Io, tuttavia, non colgo (perché lo ignoro) di cosa stia parlando. Ta me e me, penso che agli pneumatici del bus ci potevano pensare anche prima di metterci in autostrada. O no?
I compagni di viaggio della Winx reunion
Durante le 3-4 ore di viaggio, sosta in Autogrill compresa, la mia bambina ha avuto l’occasione di attaccare bottone anche con i camionisti della Milano-Venezia. Si è sbafata tre Morbidiamici Bauli, un Flauto del Mulino Bianco e 2 barrette Kinder. Di dormire manco a parlarne: doveva SOCIALIZZARE. Le altre mamme (terminologia ampia e onnicomprensiva) sono Federica, brillante collega di un altro femminile cartaceo, che viaggia con la piccola Aurora, e Laura, alias The Pocket Mama, blogger con marito e gemelle al seguito. Le sue Twins si chiamano Michelle e Nicole. Sono «ragazze fantastiche perché hanno l’iPad» dice mia figlia Corinna. Che si attacca al tablet e alla loro giugulare, succhiando ogni energia residua ad adulti e piccini. Da grande, è certo, farà la pierre. Di quelle coi tacchi, temo.
Inutile dirvi che, già a bordo del pullman, non ne potevo più. E volevo appellarmi ad Amnesty International.
Le frenetiche attività Winx in spiaggia
In verità, il programma del weekend lo leggo. Focalizzandomi soprattutto sul light lunch e sul cocktail party. Ho il terrore degli showcooking al Winx Village, ma soprattutto della sfida di Fashion outfit: ma, che, davvero, mi devo mettere a cucire un costume e poi sfilare in passerella? Non se ne parla proprio: mia figlia vuole vincere e io non so neanche attaccare un bottone (cosa che a lei, invece, in modo metaforico, riesce benissimo). Però una cosa buona c’è: l’aspetto “charity” della vicenda. I soldi dell’iscrizione alla Maratona Winx di domenica saranno devoluti a supporto del Progetto Home di Trenta ore per la vita.
La felicità di mia figlia all’arrivo in hotel è palpabile: «Mamma, c’è Bloom all’ingresso!». A seguire entusiasmo a profusione per la scorpacciata di gadget Rainbow in stanza: zainetto, portacolori, bambole, diario segreto, press kit, ricchi premi e cotillon.
Psicodramma in atto solo all’inserimento di coda da sirena nella “barbie delle Winx”. Stiamo per chiamare i pompieri perché è troppo stretta, ma poi tocca capire come si infila la cialda nella Nespresso: ho cose più importanti a cui pensare. E comunque non c’è tempo da perdere: dobbiamo andare in spiaggia, per i giochi e l’animazione! Sono già trafelata, ho la ritenzione idrica, dove cavolo è il bikini? A pranzo conosciamo altri compagni di avventura: la mamma-blogger Milena, che scrive utilissimi articoli di bimbi e viaggi, con suo marito e la figlia Amanda. Trangugiamo ottime fettuccine alle vongole e adocchiamo al tavolo accanto la madrina della festa: Anna Falchi. Bionda e spumeggiante, as usual.
Poi, di corsa, trasferimento in navetta all’Arenile.
Qui non ce n’è per nessuno. La gara di fatine di sabbia la vince la squadra dei numeri 1: noi! Mi prendo tutto il merito, perché ho gasato mia figlia e i bambini del magico team, raccogliendo tutto il mare di Jesolo in un secchiello avantiendrè, pur di costruire un capolavoro. Sembrava la bambola di Chucky, alla fine. Ma vuoi mettere il tocco magico delle chewing-gum Vigorsol usate come denti di madreperla? La classe non è acqua. Olè.
A proposito di acque, l’uragano ci coglie impreparati, manda all’aria il MUSICAL serale (con mia grande delusione, immaginerete) e quindi il fulcro della serata è il cocktail party delle Winx, in albergo.
Il menù zeppo di finger food è scritto anche in russo e in inglese. Al gazpacho di mango e lime con sashimi di pesce ho avuto un mancamento. Per fortuna mia figlia ha preteso i chicken nuggets intortandosi il barman. E li ho mangiati pure io.
Il dj set non l’ho sentito: le bambine ali-munite urlavano come aquile e coprivano la disco music. Io, dal canto mio, ho ammorbato Iginio Straffi, patron di Rainbow. Sussurrandogli dolcemente: «Lei è un genio del crimine, se lo lasci dire». Ha fatto più danni alla puericultura Iginio che Ogino alla contraccezione. Ma Straffi è un uomo ironico, si è messo a ridere anche lui, e il manzo alla tartara con uovo di quaglia su ghiaccio tritato rendeva tutto molto, molto sexy tra noi. Nonostante la baraonda delle infanti fan delle Winx è stato un momento romantico.
Giorno 2
Passo una notte di sonno dei giusti, mi sveglio cantando il jingle del Winx Club. Poesia pura: «… il mambo è la felicità… Se vuoi saltiamo insieme sul mio raggio di sole…. Il resto può aspettare… Oltre le nuvole c’è sempre un arcobaleno…». E infatti, dopo il nubifragio e la tromba d’aria del sabato, la domenica fa un caldo bestia. Il clima ideale per mobilitare sotto il sole 100.000 bambine selvagge (100.000 per gli organizzatori, 350 per la questura, ma fa lo stesso, in termini di decibel) a caccia di gadget, autografi, pettorine e cappellini per la super maratona.
In piazza Brescia, cuore pulsante di Jesolo e ombelico del mondo, arrivano le Winx in carne e ossa. Chapeau al signor Straffi, che non ha scelto attrici-ballerine filiformi. Altrimenti mi arrabbiavo e mi rifilavo un pippone sui modelli estetici anoressici che levate. Mi si stringe il cuore a vedere le vere Winx trucco-parruccate, alate, calzamagliate. Ma dal potere Sirenix derivano grosse responsabilità, si sa.
La maratona Winx
Alle 11 parte la gara podistica. Vince chi resiste a tenersi la pipì tra il Lungomare Nancy Brilli e quello di Christian De Sica. Siamo a Hollywood de no antri, del resto. La maratona? Tutta griffata: borraccia delle Winx, infradito delle Winx, make up delle Winx. Mia figlia ha le vesciche ai piedi, vuole stare in braccio, io ho l’ernia del disco, la smollo a Cielomiomarito, che va in brodo di giuggiole. Il tormento dura tre quarti d’ora. Poi, finalmente, trovo requie tra il corner glitter e il fairy kiss point del Winx Village. Qui, il gene sopito della giornalista d’assalto che è in me si risveglia. E decido di fare l’intervista della mia vita. Al fan numero 1 mondiale delle Winx.
Si chiama Michael L. Grant, ha 40 anni, è sovrappeso come la maggioranza degli americani. Vive in Virginia e ha il sito del Winx Club più ciccato del Pianeta. Questo qui. Credevo di aver visto TUTTO all’ultimo concerto di Cristina D’Avena a Leolandia, con i fan della mia età in visibilio sul ritornello di Pollon combinaguai. Ma Michael è OLTRE.
Sorvolerei sul momento più intenso della mattinata: mia figlia che scivola dentro la fontana di piazza Brescia, ed esce completamente zuppa. Sborso volentieri 20 euro per un outfit nuovo delle Winx che va in beneficenza. Lei si tranquillizza, giusto in tempo per lo show: Winx, il musical. Lo guardiamo dal backstage, come le vere groupie. «Perché da grande farai così ai concerti rock: dietro il palco c’è il meglio» provo a convincerla. In realtà non avevo voglia di litigare per raggiungere la prima fila, dietro le transenne. Ma Corinna se l’è bevuta, sospiro di sollievo. Il mio personaggio preferito durante lo spettacolo è Sky, il fidanzato di Bloom. Nel cartone è uno strafigo.
Nella dura realtà dei figuranti, invece, è un uomo di mezza età, con la pancetta, e la parrucca bionda. Più che un principe azzurro sembra Nino D’Angelo vestito da moschettiere. Applaudo con lucida determinazione: è il mio eroe. Come Johnny Depp ex pirata dei Caraibi che si inquarta paro paro al macellaio del Tufello.
In galeone con le Winx e i pirati
I pirati, in realtà, c’entrano eccome. Alle due del pomeriggio, quando tutti gli esseri senzienti e benpensanti fanno la siesta, vuoi negarti la gita in galeone con tutto il cucuzzaro? Io avrei preferito scalare l’Everest o imparare l’aramaico, piuttosto. Invece no. Le blogger sono entusiaste (che invidia, per le energie), le pierre gongolano (fatemi conoscere il loro pusher), le giornaliste russe aspettano il giro in barca (sennò a Putin che gli racconti?).
Eccoci qua, sul pontile. Eccoci qua, puzza di nafta. Eccoci qua: il pirata-fotografo sogno erotico delle mamme. Eccoci qua: in cambusa non c’è neanche un prosecchino. Eccoci qua: Barbanera ha la barba bianca e le bambine chiedono delucidazioni. Eccoci qua: sotto l’albero maestro sta per venirmi il mestruo. Eccoci qua: anche Roxy ha il mal di mare. Chi è Roxy? E che ne so? Una con le ali, vestita di verde. Ormai delle Winx so tutto, ma di romanticherie, sciabordii di onde, panorami mozzafiato, ne ho piena la memoria dello smartphone. Riesco solo a scattarmi un family selfie per souvenir.
ORA voglio solo una birretta gelata, il divano di casa mia, con la tv in sottofondo su Real Time.
(…)
“Attenta a ciò che desideri, perché prima o poi si realizza”, recita un proverbio berbero che amo molto.
Infatti torniamo a Milano alle 23, stanchi ma felici, come nei temi delle scuole elementari. Senza aver capito che diavolo sia la magica convergenza. Lo apprendo in un lampo, quando apro il frigorifero. Il frigo non fa più freddo: emana calore. Morto. Fulminato. Stecchito. Potere delle Winx.
Comments
Scusa ma la Winx fotografata con parrucca rossa e molletta per la frangia e vestito verde te lo devo dire è un UOMO ……Il GENDER tra le winx ……D’altronde sono partite RAINBOW
Livio, ovviamente è un post GAY FRIENDLY. Avevi dubbi?
Leggo il tuo pezzo mentre sono in sala d’attesa per il primo di quello che sarà un lungo percorso di incontri con lo psicologo. Sorrido…dopo tanto tempo! Rido di gusto anzi! è che ti immagino davvero, dal pullman, all’incidente della fontana, fino al ritorno a casa con la “frigo-sorpresa”… Mi deliziò e allo stesso tempo complimento per quanto l’amore di due genitori riesca a rendere normali giornate di veri tour de force, e fisici e psicologici…. Sono così entusiasta e sorridente che quasi quasi sai che faccio? Do buca, salto, evado… Sono qui perché sono triste e tu oggi mi hai regalato il sorriso….